venerdì 13 settembre 2013

Conosciamo davvero il Rock Fishing?

Da ormai  un anno, sono in contatto con illustri personaggi del rock fishing Giapponese e nelle numerose conversazioni che ho avuto con questi mostri sacri, mi accorgevo sempre di più che noi europei di rock fishing non ci capiamo propio niente. Si avete letto bene, NIENTE. Ma la cosa davvero drammatica è che sebbene siamo agli albori di questa fantastica tecnica, non cerchiamo in alcun modo di evolverci, ma anzi, siamo restii e vogliamo continuare su quella via senza rischiare e osare di progredire in quello che facciamo. Ma vediamo di chiarire in perchè di questa ''disevoluzione''. In Europa, quando si parla di rock fishing, subito viene in mente una pesca statica, fatta con piccole jig-head, con grammature esigue, concentrandoci sulla cattura dei piccoli pesci di fondale quali scorfani, ghiozzi, sciarrani o bavose. Ma stiamo SBAGLIANDO, quello che noi stiamo facendo è solo una branca del rock fishing, quello che noi stiamo facendo è mebaru game, ovvero una pesca che mira la ricerca del Mebaru (Sebastes inermis).

Il Mebaru lo si può definire tranquillamente uno scorfano Giapponese, il suo nome in inglese infatti è Japanese Rock Fish e viene pescato appunto in maniera statica nei pressi del fondo con piccole soft-bait o con hard-bait apposite chiamate appunto Mebaring.

Ok abbiamo capito che il rock fishing non è solo Mebaru game, oltre a questa tecnica ce ne sono altre?
Certamente! Il conosciutissimo Aji-game, ovvero la pesca dei sugherelli fatta dai porti, dove in Italia e in Europa ha avuto subito un quantitativo di consensi incredibile, maggiore anche del Mebaru-game.
Le altre branche del Rock sono, una pochissimo conosciuta, ovvero il Kurodai-game e il Kisu-game che è invece del tutto sconosciuta. Vediamole nel dettaglio.
Il kurodai-game è una tecnica di pesca fatta con soft-bait e in rari casi con hard-bait, che mira la cattura dei saraghi, in particolar modo il Kurodai (Acanthopagrus schlegelii ).
 Questo sparide frequenta le coste del Sol Levante e, a differenza dei nostri Italiani, possiede un' aggressività inimmaginabile. La tecnica di pesca è fatta con le stesse attrezzature canoniche che utilizziamo per il mebaru-game, quello che cambia è il recupero.
Il Kurodai-game, a differenza del Mebaru-game, è tutt' altro che statica, anzi, è molto dinamica, infatti una volta lanciata la soft-bait nello spot, la lasceremo affondare fino alla profondità desiderata e con dei colpi energici di polso, le faremo effettuare una traiettoria composta da una serie di semicerchi, la quale non dovrà mai andare a contatto con il fondo.
Per quanto riguarda il Kisu-game, la cosa si complica.
 Infatti questa tecnica mira la cattura del Kisu (Sillago argenti fasciata) il quale è completamente assente nelle nostre acque, tranne qualche rarissimo caso nel Mediterraneo sud-orientale dove è presente il sillago sihama. Questa tecnica si effettua con canne, molto particolari, infatti la canna ideale per il kisu-game è una solid tip, che lanci almeno 15g, si avete letto bene!
Questa tecnica è, fra quelle citate, quella che più si avvicina ad una pesca con le esche naturali, infatti si possono utilizzare sia queste ultime, sia soft-bait immerse in dip. Il rig canonico per il Kisu-game è una montatura a drop-shot con più ami, propio come una montatura da bolentino, la quale andrà fatta lavorare sul fondale per poi recuperarla in maniera davvero lentissima. Si può dire tranquillamente che questa è la tecnica del rock fishing più statica che ci sia. QUINDI! Abbiamo capito che il rock fishing in Europa è solo agli albori, quindi ora che sappiamo che esistono altre declinazioni di questa splendida pesca, cosa farete, vi evolverete in pescatori che cercano di migliorarsi o resterete con il terrore di rischiare rimanendo indietro con i tempi e le tecniche? A voi la scelta.
Marco Gentili

sabato 7 settembre 2013

Il mebaring: la nuova frontiera del light rock fishing

Nello stereotipo comune, il rock fishing, viene indicato come una pesca statica, con jig-head e rig iper-leggeri. A questa affermazione non ci si poteva rispondere fino a qualche mese addietro, ma ora, grazie anche a ditte che puntano all' importazione dei prodotti migliori, possiamo finalmente scoprire una nuova tecnica del Light rock fishing fatto con Hard-bait: il mebaring!
Questa tecnica di pesca viene effettuata con delle hard-bait, chiamate anche loro mebaring, le quali non possono essere definite minnow, poichè minnow non lo sono, vediamo di spiegare il perchè.
Quando iniziai a provare questi splendidi artificiali, iniziai a utilizzarli propio come se fossero dei minnow, quindi lanci nei pressi dello spot alla ricerca di spigole e predatori marini convenzionali, ma fin da subito notai una serie di particolari: su recupero lineare nuotava in modo strano e che, in caduta, scendeva con la parte posteriore. Insolito e strano quanto meno, non riuscivo a carpirne il valore immenso, fino a quando, ricordandomi della visione di un video Giapponese che parlava della tecnica del ''Mebaring'' e iniziai a utilizzarlo come l' angler del video. Il recupero del Mebaring, si effettua in spot con acqua bassa (1,5- 2,5 m) nei pressi di ammassi di roccia o comunque di ostacoli nei pressi del fondo. Dopo aver letto queste poche righe, viene spontaneo pensare che ad ogni lancio agganceremo il nostro artificiale sull' ostacolo. Assolutamente no! Una caratteristica del mebaring è propio l' anti-incaglio grazie alla sua paletta, posta fuori dall' asse dell' artificiale stesso, questo favorirà l' azione ''bump the stump'' ovvero quell' azione tipica dei crank da bass-fishing. Come abbiamo detto all' inizio, la caduta verso il fondo è fatta in maniera posteriore rispetto all' artificiale, quindi, domanda spontanea, se non imita un pesciolino, cosa imita?
Un Gamberetto! Il mebaring imita un piccolo crostaceo che nuota nei pressi del fondo, quindi la preda tipica di scorfani, sciarrani, perchie e ghiozzi.

 Come si pesca con il Mebaring? Non si pesca in distanza, ma si pesca quasi sempre nei pressi del sottoriva o comunque non tanto distante da quest' ultima. Si lascerà che l' artificiale scenda sul fondo per poi animarlo con jerkate di polso, verso il basso se si vuole avere un movimento morbido, per pesci non tanto attivi, verso l' alto per avere un movimento scattante per pesci più attivi. Se immaginiamo una linea che indichi il passaggio di questo artificiale,  ci troveremo una serie di semicerchi sul fondo, esattamente come se si recuperasse una jig-head.
Questo artificiale, mi ha fatto letteralmente innamorare, per l' insieme di caratteristiche uniche che possiede, sicuramente quest' inverno lo proverò anche sui miei amici giga-ghiozzi, poichè ho già avuto la prova che è apprezzato anche dai Gobidi croati.
Nella sessione croata, abbiamo testato il nuovissimo mebaring di casa Aquawave, lo shallow-magic80, che dire, giudicate voi.
Let' s rock!
Marco Gentili

venerdì 2 agosto 2013

Spro Trout SbiroShot

Continua la rassegna della serie trout bombastic, questa volta si parla di un darter, in particolar modo del Trout SbiroShot.

Questo piccolo Darter di lunghezza 4,7 cm, è composto da un corpo cilindrico anellare, il quale termina con una sottilissima codina. Quest' ultimo dettaglio, ovvero la codina, è la chiave dell' efficacia di questo artificiale sia a rock fishing sia ad ajing. Basterà guardare i movimenti vibranti della codina sotto  recupero, anche lineare, per rendersi conto dell' efficacia dello Spro Trout SbiroShot.
Durante i test abbiamo appurato che questo darter ha una mobilità incredibile e innescandolo su jig-head, di forma sferica o comunque senza stabilità sul fondo, avremo un movimento continuo e costante, elemento chiave nel periodo estivo.
Questo artificiale non è stato gradito solo dai nostri amici ghiozzi, ma anche dalle aguglie pescando ad ajing e unendolo alla Spro micro-head abbiamo trovato un vero mattatore di mini-rostrati.
Inutile dire che questo darter si presta a tutti i rig presenti nel rock fishing e senza esagerare, lo si può abbinare anche a micro jig e micro kabura come trailer. Insomma un vero must!!!!!!
Alla prossima Marco


mercoledì 17 luglio 2013

Spro Trout Shot

Vi sono dei momenti, nel periodo caldo, in cui i predatori, quali ghiozzi, scorfani e soprattutto sparidi, predano piccoli invertebrati trasportati dalla corrente, quindi molto facili da catturare. In queste situazioni non ho mai trovato nulla di più catturante dello Spro Trout Shot.

Questo piccolo artificiale ha tutte le somiglianze di una ceca, ovvero un avannotto si anguilla, questa caratteristica lo farà diventare appetibile ad ogni tipo di predatore marino e non, infatti questa serie di artificiali nasce per la pesca delle trote nei reservoir. La mescola di gomma, di cui è composto questa soft-bait è quanto di più naturale si possa trovare in commercio. I suoi utilizzi posso variare dalla tipica jig-head, anche se quest' ultima scelta non la utilizzo tanta con questa determinata soft-bait, preferisco l' utilizzo a drop-shot o a split-shot, in modo tale da mantenere la sinuosità, elemento principale di questo piccolo artificiale.
I principali predatori con il quale ho avuto a che fare sono stati i voracissimi pesci ragno, cercandoli nei margini di scalini molto pronunciati con montatura da drop-shot, puntando semplicemente lo Spro Trout Shot in testa è davvero devastante!!!!!!
Chiaramente anche i cari ghiozzi gradiscono questo piccolo vermino usato a split-shot in spot con molti giri di corrente, in modo tale da simulare una piccola cechina in difficcoltà.
La sorpresa è uscita qualche mese fà, quando iniziai a testare questo piccolo gioiellino, una voracissima gallinella non ha saputo resistere al suo effetto ''anguilloso'', montato a drop-shot utilizzando, a mio avviso, l' amo da drop definitivo, ovvero, il Nogales Death Lock.
Provatelo e non ne rimarrete delusi.
Marco

giovedì 20 giugno 2013

Nogales Death Lock

Quando arriva il periodo estivo l' apatia dei pesci si fa alle stelle, ma allo stesso tempo entrano in attività le bavose, un pesce odiato ed amato da coloro che praticano il rock fishing. Il problema principale della pesca a questo blennide è la scelta dell' amo, infatti le bavose, avendo una bocca molto piccola, diventano molto ostiche da allamare con jig-head classiche. Un piccolo segreto è quello di pescarle a drop-shot con piccoli ami, puntando l' artificiale in testa. Molto spesso però un amo di piccole dimensioni ha anche una certa fragilità, dettaglio che può far la differenza fra un cappotto o una cattura. Quindi la risposta definitiva sarebbe avere un amo di piccole dimensioni, resistentissimo, leggerissimo e sottilissimo, quest' ultimo dettaglio sarà fondamentale per bucare la bocca della bavosa, la quale è davvero dura. Questa risposta la troveremo nel Death Lock di casa Nogales.


Questo amo è stato per me una vera rivelazione, non solo per la ricerca delle bavose, ma anche per la ricerca dei miei amati ghiozzi over-size. A inizio post ho menzionato il periodo caldo e la relativa apatia dei pesci, i BIG-Gobies ne risentono tantissimo e un' imitazione estremamente mobile e il più leggera possibile farà al caso nostro. Non dimentichiamoci che certe volte il peso dell' amo, seppur minimo, può alterare la caduta e il nuoto della nostra soft-bait, di conseguenza il nostro amico pinnuto rifiuterà la nostra presentazione. Con questo amo, risolveremo il problema, una leggerezza introvabile in qualsiasi altro amo, una resistenza incredibile e una capacità di penetrazione imparagonabile..............I LOVE NOGALES!!!

Abbinando i Ring Shad di casa Spro, già descritti in un precedente report (http://rockfishingpassion.blogspot.it/2013/06/spro-ring-shad.html), ho trovato quanto di meglio si possa trovare per il rock fishing estivo, basterà puntare la nostra soft-bait in testa per avere una mobilità mai vista, grazie anche alla leggerezza di questo amo.
All' inizio abbiamo parlato delle bavose, quindi, ecco una delle tante catture effettuate a vista in una giornata di afa totale e umidità stellare............ODIO L' ESTATEEEEEEEEEEEEEE.

Per qualsiasi informazione, inerente all' acquisto di questi ami, non esitate a contattarmi.
Marco

sabato 8 giugno 2013

Spro Ring Grub

Il grub, secondo il mio modestissimo parere, è l' artificiale, con il quale, chiunque si avvicina al rock fishing dovrebbe iniziare a pescare, per la sua facilità d' impiego e la sua poliedricità. Dopo aver provato innumerevoli tipologie di Grub ho trovato finalmente quello definitivo; il Ring Grub di casa Spro. A mio avviso un grub deve avere determinate caratteristiche, in particolar modo; mobilità, resistenza e consistenza il più naturale possibile. Il più delle volte se un artificiale è molto mobile e naturale in fatto di consistenza è anche molto fragile, o in altri casi molto resistente, poco mobile e quindi molto duro in termini di gomma. Con questo grub ho trovato tutto ciò che ho sopracitato, ovvero il top per quanto riguarda questa tipologia di artificiali.
Questo grub, disponibile in due misure, 3,5cm e 5cm, presenta un corpo lamellato, il quale non smetterà mai di emettere vibrazioni in caduta e durante il recupero. Non consideratelo come il semplice grub da innescare sulla jig-head, la sua poliedricità è incredibile, dalla jig-head al drop-shot, dai kabura ai micro-jig e ovviamente il light texas-rig. 
Per la ricerca dei Big goby, o per chi segue il blog, i Draghi, adoro l' utilizzo del modello da 5cm usato sia a drop-shot che come trailer sui micro-kabura. L' ampia coda vibrante emette un quantitativo di vibrazioni che finchè non provate non potrete capire, insomma un must! 
L' utilizzo del modello piccolo ovvero da 3,5cm è davvero devastante in condizioni di pesce apatico e non ultimo la possibilità di utilizzarlo anche in off-shore, sia per le mangianze di sgombri e lanzardi, che per un utilizzo più nei pressi del fondo alla ricerca di grufolatori quali gallinelle o anche ombrine e corvine..............li stiamo testando in questi giorni e ne vedrete delle belle in termini di off-shore.
Queste poche righe non basteranno mai a descrivere questo capolavoro di casa Spro, ma basterà provarlo per capire la sua potenzialità. Quindi provatelo e lasciate le vostre impressioni qui sotto tramite un commento.
Let's rock it 
Marco

martedì 4 giugno 2013

Inch Hook Nogales

Parlando di Rock Fishing viene spontaneo pensare a jig-head o nei casi più particolari alla montature del drop-shot o lo split-shot, in questi ultimi casi, montando ami canonici per queste tecniche. Ma negli ultimi tempi, diverse ditte hanno studiato delle serie di ami off-set in dimensione da rock fishing, i quali, avendo la possibilità dell' anti-incaglio entrano di prepotenza nella tackle-box di ogni rockers che si rispetti.
Quest' oggi vorrei parlare di un tipo in particolare di questa tipologia di ami, i migliori che ho provato, ovvero i Nogales Inch Hook.


 Questi ami possiedono la tipica forma di un amo da bass, ma in misura da rock fishing, avendo queste caratteristiche si colloca perfettamente in tutti quei rig dove c' è necessità di pescare in zone con molte cover. Il mio impiego preferito con questo amo è il drop-shot e il light texas-rig, innescando dei piccoli shad oppure dei grub.


 Qualche giorno fà andai a provarli con il caro amico Michele Cancelliere, in uno spot ricchissimo di voracissimi pesci ragno. Lo spot presentava un canale centrale e appena il fondale iniziava ad alzarsi i nostri amici predatori sostavano per tendere l' agguato. Non è durata poco la quiete e dopo pochi lanci ecco le prime catture di pesci ragno.


Le catture furono davvero tante, ma la cosa davvero curiosa era il fatto che i pesci rigurgitavano piccoli gamberetti al momento della cattura, quindi non esitai un attimo e montai un imitazione di un piccolo grub, più precisamente il ring-grub di casa Spro. Che dire puro divertimento, un pesce ogni lancio!!!!!!!!!!!

Il Nogales Inch Hook è stato determinate per le continue catture, poichè i pesci mangiavano al margine di ammassi di alghe sul fondale, usando altri ami avremo incagliato ogni lancio. I rig che hanno fatto la differenza  furono lo split-shot e il drop-shot, usati appunto nei pressi della cover.
Provate questi ami e lasciatemi un commento sulle vostre esperienze nei commenti qui sotto, sono certo che non ne rimarrete delusi.
Let' s Rock
Marco

lunedì 3 giugno 2013

Spro Ring Shad

Qualche tempo fà notai questo piccolo shad tra le scaffalature di un negozio e dopo una breve visione del prodotto decisi di acquistarlo. Solo oggi mi sono reso conto della potenzialità di questo piccolo shad di casa SPRO. Questo artificiale presenta una coda a timone molto pronunciata con un corpo lamellato, il quale emetterà vibrazioni sia in caduta che in risalita.
Questo artificiale è stato studiato dalla ditta produttrice per lo street-fishing, tanto in voga nei paesi Europei, come Francia, Germania, Olanda e ultimamente anche in Italia. I suoi target sono quindi i più consoni a questa branca dello spinning come persici reali, trote, perca e cavedani, quindi mi sono chiesto; " Perchè non provarlo a Rock Fishing? ".
Che dire se non INCREDIBILE, uno shad che dovrebbero avere tutti nella tackle-box. Infatti si presta ad ogni impiego nel campo light-game, dal drop-shot, allo split-shot e chiaramente le più classiche jig-head.
Essendo uno shad, questo artificiale andrà a imitare un piccolo pesciono, grazie anche al nuoto estremamente sinuoso in acqua, strepitoso!! Il sistema con il quale ho effettuato più catture è stato sicuramente con jig-head, animate con jerkate energiche di polso, una volta che l' artificiale ricade sul fondo lo si fa sostare per qualche istante, tenendo il contatto con il cimino. In questa maniera le mangiate sono quasi sempre sulla ripartenza dell' artificiale, puro delirio.

La gamma di colori è molto ampia, usando un gusto personale di chi sta scrivendo, il quale preferisce il colore bianco o nero quando si parla di shad, vi sono anche colorazioni tendenti al fantasioso che andranno a completare una gamma di artificiali che sicuramente farà parlare di sè.

Nei prossimi giorni lo proverò anche in off-shore e, ne sono certo al 100%, che sarà davvero un mattatore. Provatelo anche voi e fatemi sapere come vi è sembrato con un commento a questo report.

Let' s Rock!!!
Marco

venerdì 24 maggio 2013

La saetta d' argento

Maggio è il mese dell' anno in cui un pesce anadromo (un pesce che vive in mare e viene a deporre le uova nei fiumi) si avvicina alle nostre coste e ci da la possibilità di poterlo catturare con le nostre attrezzature da rock, sto parlando della cheppia!!!!! Questo predatore lo si può tranquillamente definire il ''nostro salmone'', infatti, come già detto, la sua vita riproduttiva è uguale a quella del re delle acque dolci. In questo periodo offrono grande divertimento, infatti questi pesci sviluppano una strenua difesa una volta allamate, puro divertimento con le attrezzature iper-leggere tipiche del Rock Fishing.
Dei veri must per questo predatore sono i metal-jig oppure tutte quelle soft-bait vibranti, quindi grub, singoli o duble, innescati su jig-head con ami abbastanza ampi. Personalmente ho un amore smodato per i metal vibration, i quali riusciremmo a far lavorare in qualsiasi strato d' acqua, dalla superficie al fondo.
Consiglio vivamente di provare questo predatore, molto sottovalutato ( e non capisco il perchè ) dato che quando si avvicina alla costa, lo fa in branchi anche molto cospicui, quindi non sono rare vere e propie ''stragi'', insomma puro divertimento.
Come sempre vi ringrazio e ricordate di rilasciare ogni pesce che prendete, facendo così garantirete un futuro alla vostra passione.
Marco

lunedì 6 maggio 2013

Non vi abbiamo abbandonato

Come da titolo, questa nostra latitanza, sia nel blog, che nel gruppo facebook e su youtube, è dovuta al fatto che stiamo lavorando per voi, infatti oggi inizia la nuova serie di video flash, intitolata ''pillole di Rock Fishing''   la quale uscirà con una puntata ogni domenica. Questa serie è dedicata a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questa pesca strepitosa che sta catturando sempre più appassionati.

Inoltre rock fishing passion, quest' anno presenterà delle novità davvero molto interessanti per tutti gli appassionati di pesca e per me questo è un grande traguardo!
Inoltre con questo post vorrei festeggiare, anche se in ritardo, la prima candelina di Rock Fishing Passion.
Mai avrei pensato in un successo tale, infatti, questo post è soprattutto un ringraziamento a tutti voi followers e non che ci continuate a seguire con così tanto affetto e simpatia. Grazie davvero
Quindi, ringraziamenti fatti, passiamo alla nuova serie di video di Rock Fishing Passion. Buona Visione!!!!!!

http://www.youtube.com/watch?v=v6OMNs824x0

lunedì 18 marzo 2013

Decoy Flash-Bomb

Dopo quasi 2 mesi di fermo pesca, causa mareggiate, tempo inclemente, insomma tutto contro, sono riuscito a trovare un angolino di tempo per andare a testare una novità di casa Decoy ovvero le Flash-Bomb.
Questo artificiale, nato per il rock-fishing e per il kurodai game (pesca dei saraghi), presenta una testa sferica, con uno skirt in kristal-flash, il quale donerà all' insieme lucentezza, senza creare un volume imponente come accade con micro-kabura, quindi sarà molto utile quando troviamo pesce apatico. L' amo è collegato alla testina tramite un anellino spaccato, questo snodo donerà all' insieme una mobilità mai vista prima. DAVVERO INCREDIBILE!!!!!
Tornando alla mia, tanto desiderata, giornata di pesca, arrivato sullo spot, insieme all' amico Michele Cancelliere, notammo che c' era una forte corrente e acqua velata. Decisi di usare la Flash-Bomb da 3,5g abbinata ad un Molix Freaky Rock col. green pumpkin. Dopo quasi 20 min di totale assenza di mangiate, sentì un sussulto sul cimino, ferrai prontamente, ma il pesce allamato, trovò un anfratto dove nascondersi e schiantai il filo. Post malinconia, rimontai la FB, ma cambiai il trailer e scelsi, sempre di rimanere su un trailer che avesse una grande mobilità, ma volevo più volume aggiuntivo, quindi non avevo dubbi e scelsi il mio amato Imakatsu Hairy-Hawg da 1".
Dopo pochi minuti iniziammo, sia io che Michele, a avere qualche mangiata. Il pesce era molto staccato dalla murata del porto e sostava nei pressi dei pali d' ormeggio distanti circa 5 metri da riva. Dopo qualche pesce sbagliato, finalmente allamai il primo pesce della giornata.

Finalmente dopo tanto tempo rivedo i miei amati ghiozzi!!!!!!!!!!!!
Sebbene la giornata è durata poco, causa pioggia, ci siamo divertiti e abbiamo davvero iniziato una scoperta di un artificiale rivoluzionari per quanto riguarda il Rock-Fishing.

Alla prossima Let' s Rock
Marco

giovedì 7 marzo 2013

Grazie per la vostra fiducia

Qualche tempo fà ho ricevuto una bellissima sorpresa, infatti, il mio blog è stato nominato come ''100% affidabile''. Una grandissima soddisfazione per me, ma un grande grazie a tutti voi followers e non che mi seguite, via facebook o via youtube. Grazie a tutti voi Marco

http://lightgameblog.blogspot.it/
http://www.kayakerofishingtackle.com/category/kayakero-blog
http://spinningfisher.blogspot.it/
http://spinningmenorca.blogspot.it/
http://rockfishingspain.blogspot.it/

sabato 23 febbraio 2013

I marlin del Rock-fishing

Non avete letto male, parliamo di rostrati, ma di aguglie (Belone belone), un divertimento assoluto per il light-game salso. In questi giorni, che le catture si fanno desiderare, quindi ho deciso di scrivere qualche riga riguardo una pesca tipicamente estiva. Questo predatore, molto frequente lungo le nostre coste, offre un divertimento garantito se inquadriamo alcuni dettaglio nelle loro abitudini. Per esempio, lo spot. Quest' ultimo va ricercato in tutte quelle zone dove la minutaglia ha più difficoltà a muoversi, quindi a difendersi dagli attacchi di predatori che cercano di mangiarseli.
 Io preferisco le scogliere, sia naturali che artificiali, le quali offrono ottime chance di cattura, soprattutto nel periodo di fine estate e inizio autunno, quando le grosse femmine accostano. In questi spot sono solito ad utilizzare un artificiale che vedo molto poco nelle tackle box degli amici rockers, ovvero i metal vibration. Questo gruppo di artificiali, i quali adoro, sono, a mio avviso, ottimi da ricuperare dei primi strati d' acqua, facendoli lavorare a sali-scendi, preferendo grammature molto leggere, quindi entro i 3,5g, usando fluorocarbon di diametro ridotto ( 4lb ). Divertimento garantito. Una cosa da tenere sempre in considerare è la tempistica nella ferrata. Infatti all' inizio, apena sentiremo una toccata ferreremo e questo, con le hard-bait, è da evitare assolutamente. Una volta avvertito l' attacco, continueremo il recupero, ma rallentandolo, in modo tale che il predatore possa afferrare per bene l' artificiale, la ferrata dovrà essere effettuata in maniera non molto energica e quando avvertiremo un peso costante sulla canna, come se avessimo agganciato un' alga.
Per quanto riguarda le soft-bait, con questo predatore trovano ampio spazio alla fantasia, quindi shad, grub, darter o soft minnow, insomma le opzioni sono tante. Cosa importantissima saranno le testine da scegliere, le quali dovranno avere una caratteristica fondamentale, l' amo di tipo aberdeen, ovvero gambo lungo e gap stretto e tondo. Con questa tattica l' aguglia riuscirà a fagocitare l' artificiale quasi al primo attacco.
 Il recupero potrà essere velocissimo, facendo lavorare l' artificiale sotto la superficie con potenti jerkate, facendo saltare anche fuori dall' acqua la soft-bait, se i predatori sono molto attivi. Mentre se le aguglie sono poco attive, un recupero molto valido sarà sempre effettuato sotto la superficie, facendolo lavorare a piccoli scatti laterali con recuperi lentissimi.
Rock it!!!!!!!!
Marco