sabato 23 febbraio 2013

I marlin del Rock-fishing

Non avete letto male, parliamo di rostrati, ma di aguglie (Belone belone), un divertimento assoluto per il light-game salso. In questi giorni, che le catture si fanno desiderare, quindi ho deciso di scrivere qualche riga riguardo una pesca tipicamente estiva. Questo predatore, molto frequente lungo le nostre coste, offre un divertimento garantito se inquadriamo alcuni dettaglio nelle loro abitudini. Per esempio, lo spot. Quest' ultimo va ricercato in tutte quelle zone dove la minutaglia ha più difficoltà a muoversi, quindi a difendersi dagli attacchi di predatori che cercano di mangiarseli.
 Io preferisco le scogliere, sia naturali che artificiali, le quali offrono ottime chance di cattura, soprattutto nel periodo di fine estate e inizio autunno, quando le grosse femmine accostano. In questi spot sono solito ad utilizzare un artificiale che vedo molto poco nelle tackle box degli amici rockers, ovvero i metal vibration. Questo gruppo di artificiali, i quali adoro, sono, a mio avviso, ottimi da ricuperare dei primi strati d' acqua, facendoli lavorare a sali-scendi, preferendo grammature molto leggere, quindi entro i 3,5g, usando fluorocarbon di diametro ridotto ( 4lb ). Divertimento garantito. Una cosa da tenere sempre in considerare è la tempistica nella ferrata. Infatti all' inizio, apena sentiremo una toccata ferreremo e questo, con le hard-bait, è da evitare assolutamente. Una volta avvertito l' attacco, continueremo il recupero, ma rallentandolo, in modo tale che il predatore possa afferrare per bene l' artificiale, la ferrata dovrà essere effettuata in maniera non molto energica e quando avvertiremo un peso costante sulla canna, come se avessimo agganciato un' alga.
Per quanto riguarda le soft-bait, con questo predatore trovano ampio spazio alla fantasia, quindi shad, grub, darter o soft minnow, insomma le opzioni sono tante. Cosa importantissima saranno le testine da scegliere, le quali dovranno avere una caratteristica fondamentale, l' amo di tipo aberdeen, ovvero gambo lungo e gap stretto e tondo. Con questa tattica l' aguglia riuscirà a fagocitare l' artificiale quasi al primo attacco.
 Il recupero potrà essere velocissimo, facendo lavorare l' artificiale sotto la superficie con potenti jerkate, facendo saltare anche fuori dall' acqua la soft-bait, se i predatori sono molto attivi. Mentre se le aguglie sono poco attive, un recupero molto valido sarà sempre effettuato sotto la superficie, facendolo lavorare a piccoli scatti laterali con recuperi lentissimi.
Rock it!!!!!!!!
Marco

domenica 3 febbraio 2013

Passione Rock



Che il Rockfishing sia una pesca alla portata di tutti ormai lo abbiamo capito.E’ una pesca divertente , appassionante e pratica e veloce.Per questo spesso, mi capita di andare a pesca anche con mia moglie(grande appassionata di spinning).

Ultimamente, anche mio babbo(il mio primo maestro proprio con i ghiozzi) ha provato l’ebrezza del rock….che dire è stato un successo.Vedere mio babbo(83 anni) divertirsi come un bimbo in un parco giochi, è stata un emozione unica,ho dovuto strapparli la canna per farlo smettere.

Rapito completamente da questo mondo, chiedermi perché usare questa o quella esca, sentirmi dire dammi qualcosa di bianco o arancio…perché quando ti portavo a pesca con quell’esca si prendeva ..e aveva quel colore….pensa te, adesso mi vuole insegnare ancora…be c’è sempre da imparare da tutti.

Provate a coinvolgere i vostri famigliari, magari d’estate, tra un tuffo e un po’ di  sole, non ve ne pentirete anzi forse imparerete cose nuove da chi non è condizionato da schemi e stereotipi che spesso proprio noi che siamo gli addetti ai lavori incosciamente abbiamo. e come sempre ROCK IT.

Alla prossima Leonardo